La Torta delle 3 tazze

Ecco una tipica ricetta veronese, facilissima da ricordare anche a memoria: si prendono 3 tazze, una di farina gialla, una di farina bianca e una di zucchero. Un po’ di burro e mezzo bicchiere di grappa. Si impasta tutto insieme, e si ottiene una specie di torta molto friabile, che va spezzata con un pugno ben assestato… L'’avete riconosciuta? E’ la Sbrisolona, il tradizionale dolce da fine pasto. Molte trattorie veronesi lo servono addirittura con il caffè finale, quest’ultimo anche con un goccio di grappa, per fare il resentin.

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Dolci abbinamenti (1)

Già da alcune settimane sugli scaffali di negozi e supermercati sono comparsi i tipici dolci della tradizioni natalizia: pandori e panettoni di ogni tipo, croccanti, torroni, cioccolate ecc. Del resto, in questi giorni le persone tireranno fuori gli alberi Natale, e tra palline e festoni qualche dolcetto o sacchetto di monete di cioccolato non manca mai, se in casa ci sono dei bambini.

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Tempo di regali

Persino in tempi difficili, complicati e incerti come quelli che stiamo vivendo è difficile rinunciare a certe belle tradizioni, soprattutto quando in famiglia ci sono dei bambini. E non sarebbe giusto rovinare loro la festa con le nostre preoccupazioni di adulti. Al tempo stesso, anche noi grandi abbiamo bisogno di pensieri positivi, di momenti sereni e di qualche bella sorpresa.

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Anche i nostri vini girano il mondo

Come sa chi ci conosce, la nostra è una piccola realtà famigliare. Gli ettari di vigneto che coltiviamo ci danno le uve per fare tutti i nostri vini, ma a dispetto del numero delle tipologie, la produzione totale resta limitata. Questo significa che sarebbe inutile per noi cercare di “conquistare i mercato esteri”, come fanno altre cantine della Valpolicella, più grandi di noi; non avremmo bottiglie sufficienti per accontentare tutti.

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Il Valpolicella Superiore a Villa De Winckels

L’Hotel Villa De Winckels a Tregnago è una bellissima dimora storica, costruita tra 110 e 1300 e ristrutturata nei secoli successivi in più momenti: prende il nome del generale dell’impero asburgico De Winckels, che la scelse come sua dimora e quindi la fece restaurare, ma se oggi possiamo goderla il merito è della famiglia Merzari, che ora la gestisce. Furono loro a rimetterla a nuovo e a farla diventare quello che è adesso, un elegante hotel con un ottimo ristorante. E proprio a Villa de Winckels da anni si svolge una bella iniziativa, promossa dagli attuali proprietari: “Appuntamento con la Tradizione”, dedicato al Valpolicella Superiore.

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Soddisfazioni semplici

La vendemmia è finita, le fermentazioni dei vini freschi terminate, le uve dei vini destinati all’appassimento stanno dormendo tranquille nei loro letti a castello: cassette in legno impilate dal pavimento al soffitto e arele, tutte nel fruttaio.

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S.Martino e la Festa de le Fae

In campagna “fare san martin” è un modo per significare un trasloco (o un cambio di lavoro). In passato infatti nelle nostre campagne l’anno lavorativo dei contadini finiva ai primi di novembre, quando ormai tutti i lavori importanti (semine, raccolte, vendemmie) erano stati fatti e quindi scadevano anche i contratti tra i contadini salariati e i loro padroni.

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La zucca ripiena. Di vino.

Lunghe o rotonde, le zucche sono un altro protagonista di questa stagione. Con il loro bel colore arancione acceso - o verde scuro, o arancione pallido a seconda della varietà - si notano un po’ ovunque. Alcune sono semplicemente ornamentali, la maggior parte finisce in tavola, e qualcuna viene intagliata per quella festa d’origine americana che ormai da qualche anno viene ricordata anche da noi: Halloween.

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Il frutto magico

Il frutto magico per eccellenza in questa stagione è sicuramente l’uva. Noi la conosciamo bene nella sua forma di bevanda fermentata - il vino - ma non va sottovalutata come frutto in se’ e per se’. Non per nulla in certe regioni del Nord Italia, come il Trentino o l’Altro Adige, in questo periodo ai turisti vengono proposte molte esperienze a base di uva, compresi perfino i bagni in vasche piene di succo.

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Tempo di ...sugoli

L’uva è un frutto che ha quasi del miracoloso: la raccogliamo per fare il vino, c’è chi la usa per fare tessuti, cosmetici, perfino carta. Tutti materiali rigorosamente ecologici ed eco-compatibili. Per non parlare dei prodotti più antichi: le grappe (come le nostre) e ovviamente i dolci. In questi giorni di vendemmia e di uva ammostata, si può prendere un po’ di mosto per realizzare una specie di budino, i sugoli, un’antica ricetta contadina.

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L'anno della Molinara

Nel piccolo gruppo di uve autoctone utilizzate per fare i vini della Valpolicella, la Molinara non è più presente. L’ultimo aggiornamento del disciplinare di produzione (2003) l’ha “degradata” da uva obbligatoria a uva solo “raccomandata”, insieme ad altre uve autorizzate per la Provincia di Verona che possono essere aggiunte nell’uvaggio. Oseleta, Negrara, Croatina, Spigamonti e altre ancora, insieme alla Molinara, sono tutte varietà che possono concorrere in una piccola percentuale a fare i nostri vini rossi

Ma perchè la Molinara è stata gradualmente abbandonata?

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Dentro il fruttaio: meglio il legno o la plastica?

Dopo la raccolta delle uve dai vigneti a Balconi di Pescantina, in questi giorni la vendemmia continua sulla collina di Marano. Raccogliamo e portiamo in cantina, dove disponiamo con molta attenzione e la massima cura i grappoli migliori. Il 2021 finora si presenta come un’ottima annata: le uve sono sane, belle, mature. Poi toccherà all’antichissima tecnica dell’appassimento compiere quella magia che rende i nostri vini rossi così speciali e unici al mondo.

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Pizza e Valpolicella

Contramalini è una piccola azienda a conduzione famigliare, perciò quando arriva la vendemmia, tutti gli adulti sono impegnati nei vigneti e in cantina tutto il giorno. Quando si torna a casa, spesso solo a fine giornata, si è così stanchi e affamati che si vorrebbe solo potersi sedere a tavola con qualcosa di già pronto davanti… Per fortuna qualcuno ha inventato la pizza, un piatto unico completo che accontenta sempre tutti…

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Rondinella o Molinara?

In questo periodo è abbastanza facile (per chi ha pratica) distinguere una varietà di uva dall’altra: la pianta della vite è al suo massimo, ci sono sia le foglie che i grappoli. Questi ultimi però durano poco: proprio in questi giorni, abbiamo iniziato a vendemmiarli. Restano, per qualche settimana ancora, le foglie.

La Rondinella è un’altra varietà tradizionale della Valpolicella, che ha sempre fatto parte dell’uvaggio dei nostri vini. In passato era molto apprezzata perchè la sua uva è molto zuccherina, quindi è ideale per la produzione del Recioto.

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Bianche e rosse

I giorni passano veloci, e così il nostro lavoro. Sulle strade della Valpolicella, i trattori sono sempre più numerosi. Nei vigneti sono già state preparate le cassette che serviranno per raccogliere le uve. In collina non è ancora il momento, servirà probabilmente un’altra settimana, forse qualche giorno in più, e questo ci permette di concentrarci solo sui nostri vigneti di Balconi.

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Corvina o Corvinone?

Se le guardiamo distrattamente, le uve della Valpolicella sembrano tutte uguali: Corvina, Corvinone, Rondinella. Hanno tutte più o meno lo stesso colore, e la stessa forma del grappolo.

In realtà le differenze ci sono, ma richiedono uno sguardo molto più attento e da vicino.

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Elisabetta Tosi
Settembre, pronti a vendemmiare?

Ci siamo… quasi. Le nostre uve di collina si presentano molto bene, ma non sono ancora pronte per essere raccolte. Sono molti i parametri che bisogna tener sotto controllo per stabilire la data di vendemmia, per questo in questi giorni siamo sempre nei campi, a fare campionamenti. Per ora l'uva dei vigneti di Pescantina è perfetta: sanissima e bella. Se il tempo si mantiene, è probabile che cominceremo a vendemmiare le varietà precoci nei prossimi giorni…

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Un piccolo strumento molto utile

Il rifrattometro è un piccolo strumento di misura ottico che in questi giorni tutti i viticoltori portano sempre in tasca, e usano spesso. Somiglia ad una specie di monocolo, e grazie ad esso è possibile stabilire il contenuto di zuccheri di un frutto - nel nostro caso l’uva - semplicemente spremendo sul vetrino qualche goccia di succo, e poi guardando nel mirino, verso la luce. All’interno del mirino c’è una scala graduata in unità chiamate Brix. A seconda della quantità di zucchero presente nelle gocce di succo, la luce si rifrange ad angoli diversi e in questo modo si leggono sulla scala graduata i gradi Brix presenti in quelle gocce.

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