I l'à fati su de note/co le asse e col martel,/co le tole, mèse rote/piturade da cortel,/ co 'na tenda trata sora/co i lumeti trati là...L' è così che salta fora/i bancheti de la Brà! …
(Li hanno tirati su di notte, con le assi e con il martello, con le tavole (di legno) mezze rotte, pitturate in qualche modo, con una tenda tirata sopra, con i lumini messi la’… E’ così che son saltati fuori/ i banchetti della Bra!…)
Il vino in cucina è antico quanto l’uomo, per lo meno da quando ha imparato a coltivare l’uva, pigiarla e fermentarla.
Read MoreCome abbiamo spiegato nel post precedente, era abbastanza facile “sbagliare” a fare un Recioto: bastava dimenticare di interrompere la fermentazione e quasi tutti gli zuccheri dell’uva appassita venivano consumati dai lieviti, che alla fine lasciavano il vino del tutto secco, o quasi. Qualcosa del genere dev’essere successo un giorno a Adelino Lucchese, cantiniere della Cantina sociale di Negrar, che si dimenticò di travasare una botticella di Recioto. Quando se ne accorse, provò a rimediare, ma ormai il danno era fatto: il vino era diventato di un bel rosso brillante, ed era completamente secco. Gaetano Dall’Ora, direttore della Cantina, fu subito avvisato del problema e volle assaggiare quel disastro: ma non fu deluso, anzi.
Read MoreC’era una volta e c’è ancora, naturalmente, anzi, oggi più che mai. Molti dicono che l’Amarone è nato per errore, altri che in realtà è sempre esistito ma non si chiamava così: chi ha ragione?
Read More