La Corvina Veronese è senza dubbio la regina delle nostre uve rosse. In genere il suo nome si riferisce al colore molto scuro dei suoi acini - come le piume di un corvo, appunto -, ma qualcuno pensa che possa venire anche dall’italianizzazione di una parola del nostro dialetto: cruina, cioè crua, cruda. Questo perché la Corvina sarebbe una “varietà di terza epoca”, un’uva che fiorisce in tarda primavera e matura verso l’autunno, e che quindi spesso si presenta non perfettamente matura.
Read MoreSe maggio è tradizionalmente il mese delle fragole, giugno è quello delle ciliegie. La Valpolicella è una terra ricca di ciliegi, soprattutto sulle colline: del resto Verona è la prima provincia veneta per la produzione di questo frutto che piace a tutti, grandi e piccoli.
Read MoreUna volta non c’erano televisioni o radio. Però c’erano le fontane, e attorno ad esse le donne si ritrovavano, ciacolavano, si scambiavano informazioni e raccoglievano le ultime notizie del paese o della contrada.
Read MoreLa Valpolicella è una zona così bella che l’uomo ha scelto di abitarla fin dai tempi della preistoria, come dimostrano i ritrovamenti archeologici che ogni tanto saltano fuori. Il più recente in ordine di tempo sono stati i pavimenti a mosaico di una villa romana, scoperti sotto un vigneto, nel Comune di Negrar. L’area finora più importante, però, si trova nel nostro Comune di Marano, ed è il Monte Castelon, una collina che sovrasta la nostra valle e dove un tempo si ergeva un castello. Qui, negli anni, sono stati ritrovati numerosi manufatti, appartenenti a età diverse, (dall’Età del Bronzo in poi). Per questo gli studiosi pensano che su questa collina si trovasse un villaggio protostorico, i cui resti però sono andati distrutti quando, nel Medioevo, venne costruito il castello. Questo luogo è conosciuto anche con altri nomi: S.Maria di Minerbe e S.Maria Valverde.
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