Il vigneto si rinnova

Un vecchio detto dice “terra bianca- vini rossi, terra nera-vini bianchi”. Le cose non sono così semplici naturalmente, però a grandi linee si può dire che nel nostro caso è proprio così.

I suoli dei nostri vigneti di Marano sono praticamente bianchi, per l’alta presenza di argilla e calcare. Sono capaci di trattenere molta acqua, perciò sono l’ideale nei periodi di siccità prolungata: le viti non restano mai completamente a secco. Purtroppo qualche attacco di mal dell’esca di recente ha fatto morire alcune piante, costringendoci a rimpiazzarle: quelle che vedete sono le foto delle operazioni di sostituzione delle viti. Dopo aver estirpato con un piccolo escavatore le vigne malate e le loro radici, abbiamo piantato nuovi pali di sostegno: serviranno a reggere le pergole delle nuove viti. Queste ultime sono sempre Corvina e Corvinone: entrambe sono varietà con una buona vigoria e una produzione abbastanza costante, che germogliano tardi e maturano a settembre inoltrato, ma soffrono lo stress idrico e soprattutto temono le scottature degli acini se sono esposte al sole diretto. Per questo la pergola veronese è il sistema di allevamento più adatto per loro, soprattutto in collina.

Entrambe poi hanno un’ottima attitudine all’appassimento, ed è per questo che in Valpolicella, facciamo vini con uve appassite dalla notte dei tempi…