Ad ogni vino il suo tappo
Ci sono oggetti quotidiani ai quali in genere non dedichiamo troppe attenzioni. Uno di questi è il tappo in sughero delle bottiglie.
E’ una forma di chiusura antichissima, la utilizzavano già gli antichi Greci per chiudere le loro anfore. Il sughero infatti è un particolare tipo di legno noto da sempre per alcune sue caratteristiche molto importanti: l’elasticità, la leggerezza, e l’impermeabilità ai liquidi. Questo lo rende il materiale naturale ideale per chiusure di ogni tipo, in particolare di contenitori grandi e piccoli come fiaschi, damigiane e soprattutto bottiglie. Naturalmente, non tutti i tappi sono uguali: solo i tappi migliori, come i turaccioli monopezzo possono durare anche 20 anni senza perdere elasticità e quindi garantendo che il vino all’interno della bottiglia “respiri”, ma non si ubriachi di ossigeno al punto da ossidarsi. Per questo esistono diversi tipi di tappi, in base al tipo di vino e alla sua capacità di invecchiamento. Sui nostri vini di consumo più quotidiano, come il “Rossin”, il “Pasasu” o il Valpolicella Classico mettiamo tappi birondellati , cioè tappi con un corpo di sughero granulare e due dischetti (la testa e la coda) di sughero naturale, mentre per vini importanti come l’Amarone o il Recioto scegliamo solo i tappi migliori: i turaccioli monopezzo di prima scelta.