La doppia vita del fruttaio
Per chi fa vini da appassimento, il fruttaio è un locale molto importante, perchè ad esso sono affidate le nostre uve più preziose, quelle che dovranno dare vini come l’Amarone, il Recioto, i nostri vini passiti IGT. Per questo ad ogni vendemmia controlliamo con attenzione che sia tutto a posto, pulito, le arelle pronte a ospitare i nostri grappoli.
E a proposito del fruttaio, forse non tutti sanno che le arelle, i graticci in canne di bambù che accolgono i grappoli per le loro settimane di riposo, un tempo potevano ospitare anche i bachi da seta. In passato infatti, per arrotondare il magro bilancio famigliare, molte famiglie contadine in Veneto e altre regioni del Nord si dedicavano anche all’allevamento dei bachi da seta. Per farlo, si usava una struttura simile a quelle che si notano in una cantina come la nostra, una struttura in legno composta da una serie di graticci. Su queste si mettevano le foglie di gelso e i bachi da seta. C’è però una differenza tra i due tipi di arelle: quella fatta per appassire le uve è composta da due canne e da uno spazio vuoto, in modo da far girare meglio l’aria, mentre quelle destinate all’allevamento dei bachi da seta sono composte da canne ravvicinate, senza spazi, così da non far cadere i bachi (o le foglie) per terra. Nel nostro fruttaio usiamo entrambe le tipologie: se siete curiosi di vederle venite a trovarci. La visita ad un fruttaio tradizionale è sempre emozionante.