Il gioco del nome

Quando un produttore fa un nuovo vino, deve decidere un sacco di cose, e una di queste è il nome da dargli. Un particolare che diventa ancora più importante quando il vino è un IGT, non un DOC, perchè si sa che i nomi delle denominazioni d’origine sono più conosciuti di quelli delle Indicazioni Geografiche.

I nostri vini della linea “Piere del Baldo” sono fatti con uve che non crescono in vigneti della DOC Valpolicella, perciò non possiamo rivendicarli come tali; di conseguenza, il nome dovrà per forza essere di fantasia.

T.Elis è una delle nostre ultime “creazioni”, e fin da subito è stato molto apprezzato da tutti i consumatori che l’hanno assaggiato e che continuano a chiedercelo. E’ un vino moderno e accattivante ma al tempo stesso importante, perchè nasce da un blend di uve sia internazionali che italiane: ci sono Ancellotta e Rebo, Sangiovese e Dindarella, ma anche Merlot e Pinot Nero. Le uve sono state appassite fino a gennaio, poi pigiate e fermentate con macerazione sulle bucce, per estrarre colore, profumi e sapore. L’affinamento è lungo: un anno in contenitori d’acciaio, e poi altri 24 mesi in botti di rovere di Slavonia e di ciliegio, prima di passare qualche altro mese in bottiglia. Il vino che si ottiene alla fine perciò è ricco di profumi di piccoli frutti rossi, e ha una struttura che richiede robusti piatti di carne o formaggi stagionati. E’ un vino che si presenta a cavallo tra la tradizione dell’appassimento tipico della Valpolicella e la modernità, fatta di uve conosciute in tutto il mondo. Per questo gli abbiamo dato un nome particolare: T come Tezza ed Elis come Eliseo, uno dei nostri figli. Perchè questo vino è un po’ come lui: un ragazzo giovane che inizia la sua avventura nel mondo, legato alle tradizioni della sua terra ma aperto a conoscerne di nuove.