Ciamàr Marso
1 Marzo. Buon Anno a tutti.
In epoca romana, era questo il vero Capodanno, perchè Marzo era il mese dedicato al dio Marte, padre mitologico dei gemelli Romolo e Remo, i fondatori della città di Roma. Anche la Serenissima Repubblica di Venezia iniziava l’anno a Marzo piuttosto che a Gennaio, anzi il 1 dell’anno all’inizio era considerati il 25 marzo, giorno della fondazione di Venezia e dell’Annunciazione del Signore, ma poi per comodità fu anticipato al 1 giorno del mese. Poiché i Romani festeggiavano il nuovo anno con fuochi rituali e altre iniziative in onore degli dei della campagna, nella speranza di avere in cambio frutti e raccolti abbondanti, quest’usanza venne portata avanti nei secoli anche da altre popolazioni, come il Paleo-Veneti che abitavano anche la provincia veronese. Oggi non si fa più, ma in passato in questi giorni si faceva il bater Marso, o ciàmar Marso. In pratica, in questi giorni i ragazzini “chiamavano” Marzo correndo su e giù per le strade dei paesi, battendo con forza su pentole, lamiere, coperchi, bussolotti e tutto ciò che poteva essere usato per far chiasso. Lo scopo era di far più baccano più possibile, per “svegliare” la Natura dal suo lungo sonno invernale e incoraggiarla -si fa per dire - a rimettersi al lavoro.