Perchè potare?
Tra i primi lavori da fare quando inizia un nuovo anno c’è la potatura. Gli obiettivi di questa operazione sono principalmente contenere l’ampiezza della pianta e mantenere la forma di allevamento scelta. In questo modo si facilita l’ingresso della luce necessario per la maturazione dei grappoli, e tutte le pratiche agronomiche (sfogliature, trattamenti, la stessa vendemmia…) che si fanno nel corso dell’anno.
“Fammi povera e ti farò ricco”, dice il proverbio: già in passato infatti gli antichi avevano notato che il vino migliore veniva dai grappoli di viti potate. Ma cosa succede se non si pota la vite? Quando viene lasciata a se stessa, la vite si espande e basta (non dimentichiamo che è una liana): fa moltissime gemme, che diventeranno tanti grappolini, tutti piccoli, poco dolci e squilibrati. Decisamente non adatti a dare un vino di qualità.
Le cose nel tempo non potranno che peggiorare: negli anni successivi le gemme continueranno ad aumentare, e così i grappoli… La vite continuerà ad espandersi, e alla fine i tralci più bassi, sovrastati dalle troppe foglie, finiranno per morire (1-continua).
Nelle foto d’apertura, un esempio di vite prima e dopo la potatura.