16 agosto, festa di S.Rocco

S.Rocco, quadro di T.Pombioli

S.Rocco, quadro di T.Pombioli

Il 16 agosto è la festa di San Rocco, un santo di origine francese, la cui devozione è molto diffusa in tutta Italia e anche in Valpolicella, e in onore del quale, prima dell’arrivo del Covid-19, si organizzavano in alcuni paesi sagre molto partecipate. Nel Comune di Marano è intitolata a questo santo una delle contrade più antiche, quella dove si trova anche il santuario di San Maria Valverde. Secondo la tradizione cattolica, a partire dal Medioevo San Rocco è il santo più invocato come protettore dalla peste, al punto che è tornato di moda ancora di più ai nostri giorni, afflitti dalla pandemia. 

Solitamente viene raffigurato - nei quadri e nelle statue - come un pellegrino con il bastone, con una ferita sulla gamba, e con accanto un cagnolino, che spesso tiene in bocca un pezzo di pane. Questo perchè San Rocco, nato nel XIV secolo da famiglia nobile, in gioventù rinunciò al suo titolo e ai suoi beni, e decise di recarsi in Italia come un semplice pellegrino, per raggiungere il centro della cristianità: Roma. Peccato che il suo viaggio si sia svolto durante gli anni di una terribile epidemia di peste; ovunque si trovasse, Rocco si dedicava senza risparmio alla cura e alla guarigione di tutti i  malati che incontrava. Alla fine si ammalò anche lui, e per non essere di peso a nessuno si ritirò in un caverna, lontana dai centri abitati, dove solo un cagnolino lo assisteva, portandogli un panino ogni giorno. Alla fine riuscì a guarire, e tornò in Francia, dove morì come perfetto sconosciuto alcuni anni dopo, mentre in Italia tutti cercavano il misterioso pellegrino che aveva miracolato tanti malati. 

San Rocco è patrono di molte città, tra cui Venezia, ed è considerato il protettore degli animali, dei contagiati, degli emarginati a causa delle epidemie, dei farmacisti, degli operatori sanitari e naturalmente dei pellegrini e dei volontari.