La pigiatura del Recioto della Valpolicella
In questi giorni stiamo svuotando il fruttaio. Anche gli ultimi grappoli sono stati tolti dalle arele e trasferiti in cantina per essere pigiati e fermentati.
Sono proprio le ultimissime uve: quelle che daranno i nostri vini dolci, il Recioto della Valpolicella e gli altri. Perchè abbiamo aspettato così tanto? Non è solo una questione di annate, ognuna è diversa e quest’anno anche i vini secchi da uve appassite hanno avuto bisogno di più tempo per essere pronti. E nemmeno solo di tradizione: si sa che il Vin Santo, (un vino dolce passito che anche a Verona si fa con le uve bianche) viene lavorato nella settimana di Pasqua e ormai ci siamo. Forse è un fatto che comprende tutti questi motivi, e anche di stile. O perchè ci piace farlo così. In tanti anni di lavoro abbiamo messo a punto la nostra personale “formula” di lavorazione e ci teniamo fedeli ad essa. Perchè funziona. I vini più importanti, più complessi, più emozionanti hanno bisogno di tempo e noi non gli mettiamo fretta.
I risultati ci hanno sempre dato ragione. Se non siete convinti, venite in cantina ad assaggiare qualche bottiglia: scommettiamo che non resterete delusi.