Pasticciotti e risini

Il riso è l’ingrediente caratteristico del risino veronese (foto di Pixabay/Congerdesign)

Il riso è l’ingrediente caratteristico del risino veronese (foto di Pixabay/Congerdesign)

1 giugno:  inizia un nuovo mese. Quest’oggi è un giorno un po’ speciale per i pugliesi, perchè è il Pasticciotto Day. Il pasticciotto è un antico dolcetto del Salento: secondo le cronache del tempo, risale al 1745, e fu creato a Galatina da un pasticcere, un certo Andrea Ascalone, in un momento di difficoltà economica, mettendo insieme i resti della pastafrolla di una crostata con un po’ di crema pasticciera e confezionando una mini torta….Aveva fatto un piccolo pasticcio, un pasticciotto, appunto. Il dolcetto ebbe subito molto successo e da allora il Salento e la Puglia considerano il pasticciotto uno dei loro dolci tipici. 

Perchè ne parliamo? Perchè anche noi a Verona abbiamo un dolcetto molto simile: il risino. Questa piccola tortina fatta di pastafrolla e con un ripieno di crema e riso nasce nelle campagne dove si coltiva il riso Vialone Nano, e come il pasticciotto deriva dall’economia antispreco tipica delle campagne: non si butta via nulla, di ciò che avanza in cucina. Si trova sempre un modo per riciclare. Nelle pasticcerie veronesi è facile trovare dei risini rotondi come crostatine, ma la forma originale è quella ovale, con i bordi alti, perchè richiama la forma dell’Arena. Tra i nostri vini, quello più adatto ad accompagnare un risino è il “Passito del Rosario” Veneto IGT passito bianco. Fatto con Garganega e il profumato Incrocio Manzoni, è un passito dolce, rotondo e morbido, che sa di fiori bianchi e albicocche secche, con sfumature di miele. Strutturato e non stucchevole, ha una dolcezza misurata che si abbina bene alla crema del risino, e chiude con un finale lungo e pulito.