Bentornata, primavera! E’ tempo di pensare al prossimo raccolto. In questi giorni abbiamo terminato le potature dei nostri vigneti (tutti a pergola) e con esse anche l’operazione di legatura. In passato, quando era autunno avanzato i contadini raccoglievano gli stropari, i rami rossi dei salici che crescevano lungo fossi e corsi d’acqua: i rametti più sottili (stropeini) venivano utilizzati per legare i tralci della vite ai fili di ferro, mentre la stropa, cioè il corpo centrale del ramo, più grosso e flessibile, veniva utilizzata per legare il fusto. La vite infatti è una pianta rampicante, e se non viene addomesticata cresce storta. Legare le viti permette anche di dare ai tralci una certa direzione, assicurando alle piante una distribuzione omogenea della linfa, in direzione di tutti i germogli.
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