La pigiatura delle uve per l'Amarone
La maggior parte dei colleghi produttori l’ha già fatto, ma a Contramalini le cose procedono con ritmi diversi. Più lenti. Nel nostro fruttaio non esistono deumidificatori, al massimo accendiamo qualche ventilatore se è necessario “muovere” l’aria…
E basta. Le uve selezionate per i vini da appassimento nell’annata 2020 non erano molte, perciò abbiamo messo sulle nostre arele solo i grappoli migliori. E dopo tutti questi mesi mostrano ancora un ottimo aspetto: appaiono riposate, non avvizzite.
Perciò, anziché farla alla fine di febbraio-primi di marzo, la pigiatura di queste uve l’abbiamo fatta adesso. Poi metteremo il mosto a fermentare, e poi ad affinare… il cammino dell’Amarone è lungo.
Ma ne vale sempre la pena.
Nelle foto, le nostre uve dopo un lunghissimo periodo di appassimento.